Il paragone con il Como non regge sia sull’aspetto economico che sulle idee di mercato: ecco spiegato perché
A caldo, dopo l’ultima sfida, il presidente del Torino Urbano Cairo si espresso in merito alla disfatta subita, sottolineando la differenza di investimento economico fatta dal Como nelle ultime sessioni di mercato. Di certo non si può dargli torto, il Como ha investito una cifra importante nell’ultima finestra, ma il fattore determinante sono state anche le idee che hanno portato a spendere quasi 110 milioni. Soldi, tanti, ma pure idee collegate a un progetto concreto, incentrato sia su giovani di talento che su giocatori d’esperienza, idee che hanno seguito in pieno il piano proposto dall’allenatore Césc Fabregas. Ecco, tutto ciò è mancato al Toro nelle ultime sessioni di mercato, non a caso nell’ultima finestra di calciomercato estivo il Torino ha cercato di muoversi verso una certa composizione per lo scacchiere di Baroni, quella del 4-2-3-1, cambiando rotta le ultime due settimane verso un 3-5-2.
Le scarso rendimento dei nuovi acquisti
Oltre a questi cambi improvvisi di idee, il mercato del Torino, per il momento, non ha mantenuto le aspettative anche sul campo, infatti, buona parte dei giocatori neo-arrivati non stanno rendendo come sperato. Due esempi emblematici sono il primo acquisto dell’era Baroni, Tino Anjorin, e il marocchino Zakaria Aboukhlal.
Il primo, arrivato in prestito (con obbligo) dall’Empoli, ha purtroppo subito mostrato la sua recente instabilità fisica, restando fermo ai box per diverse giornate e non sfruttando le ultime occasioni avute; il secondo però è il caso più eclatante, essendo un acquisito a titolo definitivo pagato ben 8 milioni più bonus dalla società granata. Per Aboukhlal pochissimo spazio in questo inizio di stagione e a spiegarlo sono le prestazioni viste fino ad ora (compresa quella di contro il Como), quasi tutte gravemente insufficienti. Fa impressione il fatto che giocatori come Alex Valle o Jacobo Ramòn del Como siano costati in media circa la metà di Aboukhlal, considerando lo straordinario rendimento avuto fin qui (con Ramòn anche a segno nella contro il Ttoro).
Mole altissima di prestiti
Un altro confronto da fare è sul numero di prestiti: ovviamente la bilancia pende nettamente dalla parte granata. E se per Simeone il riscatto è quasi certo, date le semplici condizioni da raggiungere, per molti altri giocatori il riscatto al termine della stagione è tutt’altro che scontato. Un cambio netto della rosa a fine anno rischierebbe di frenare parecchio la crescita. Dove la disponibilità economica è inferiore, serve una grande progettualità.

C’è anche una sostanziale differenza tra queste due società. Anche supponendo che abbiano speso gli stessi soldi sul mercato, c’è chi investe per ottenere risultati sportivi e competere con squadre di più alto livello e chi invece spera solo nelle plusvalenze. Ecco,una sta provando a alzare l’asticella, mentre l’altra da… Leggi il resto »
E dire che sarebbe sufficiente fare calcio con quello che entra in questa società di 🤡🤡🤡🤡🤡🤡🤡.
1X2 CAIRO VATTENE.
Anche se il microbo di masio avesse le stesse possibilità economiche del presidente del Como non cambierebbe assolutamente nulla. Non è capace a spendere, farebbe solo più danni.